PAGINA DEDICATA ESCLUSIVAMENTE DEDICATA AI RACCONTI

RIFLESSIVI ED ESPERIENZE CATTOLICI DI VARIO TIPO E

GENERE VANGELI, GRANELLINI E ALTRO SULLE RIVISTE  

 

La veggente Mirjana di Medjugorje: "Per cambiare il mondo è necessario un cambiamento di ognuno di noi.

 Per me è molto importante il messaggio che la Madonna ha dato il 2 aprile. E’ stata la prima volta che ho avuto il coraggio di commentare il messaggio davanti a Lei stessa. Lei ha detto: “Rinnovate la Chiesa”. Io ho avuto paura perché mi sentivo piccola e tutti coloro che erano con me erano piccoli, e mi domandavo: ma chi siamo noi per rinnovare la Chiesa? Allora Le ho chiesto: “Ma cosa ti aspetti da noi, Madre? Cosa dobbiamo fare?” Lei ha risposto: “Per prima cosa rinnovate voi stessi, rinnovate le vostre famiglie e io vi aiuterò a rinnovare gli altri”. Ecco, è questo che vi prego di fare adesso: rinnoviamo noi stessi, rinnoviamo le nostre famiglie, per poter rinnovare gli altri.

Guardandovi adesso qui e vedendo tutte queste bandiere che voi avete, di tutte le varie nazioni, penso che tutti dobbiamo metterci sotto la bandiera della Madonna, perché dobbiamo lottare per Lei, per l’amore, per la pace, per tutto ciò che Lei chiede a noi. Da tanti anni la Madonna viene qui e mai ha detto: “Cari croati”. Ha detto sempre: “Cari figli miei”. Questo significa che tutti noi siamo figli suoi . E un giorno, quando verremo davanti al volto di Gesù, Lui non ci chiederà come eravamo in quanto croati, o italiani o tedeschi; Lui ci chiederà come era la nostra anima. Vi dirò che cosa è per me Medjugorje con un esempio. Un giorno stavo salendo sul monte Krizevac e avevo davanti un gruppo di italiani che portavano sulla barella un ragazzo giovane e infermo. So che voi siete saliti sul monte e sapete come è difficile salire, e molto di più portando sulla barella qualcuno. Loro soffrivano, ma col sorriso. Dopo un po’ é giunto un gruppo di tedeschi, si sono avvicinati e hanno detto semplicemente: possiamo aiutarvi? Non conoscevano questo ragazzo e nemmeno questo gruppo, ma lo hanno portato per un po’ di tempo. Poi sono venuti degli americani e anche loro lo hanno portato per un tratto. Questo giovane è stato portato lassù sulle mani di tutto il mondo! Ecco, questo per me è Medjugorjie. Io vi prego per questo: uniamoci tutti sotto la bandiera della Madonna, la bandiera dell’amore e della pace e lottiamo per i nostri fratelli e sorelle che non hanno ancora conosciuto questo amore. Credetemi: così saremo felici, perché con questa preghiera noi preghiamo per noi stessi. 

Grazie mille."

 

9 LUGLIO 1967 -58 ANNI FA L'ORDINAZIONE SACERDOTALE DI PADRE JOZO:

Luglio 1967 rimarrà scritto nella storia della chirurgia per ricordare il primo trapianto di un cuore umano effettuato da Christian Barnard. Christian, un nome non a caso, un nome che surriscalda i cuori tiepidi soltanto a pronunciarlo. Sì, oggi occorre avere coraggio, occorre avere un cuore impavido per essere un buon “Christian”.

Luglio del 1967, però, ha scolpito anche nella storia della Chiesa un altro “trapianto di cuore” che non si è svolto in una sala operatoria, asettica e fredda, bensì nella chiesa luminosissima, di Sant’Antonio a Sarajevo. Qui, in questa stupenda chiesa, dai mattoni rossi e dai cornicioni bianchi, proprio come il “Sangue ed Acqua che scaturisce dal Cuore di Gesù” il 9 luglio di cinquantasei anni fa il nostro Padre Jozo fu Ordinato Sacerdote...per sempre e per l'eternità. Essere ordinato Sacerdote il mese dedicato al Preziosissimo Sangue di Gesù, non può disgiungere il nostro pensiero al Martirio dei 30 Francescani uccisi il 7 febbraio 1945 a Siroki Brjeg, poiché è proprio da quel sangue versato che il piccolo Jozo irrorerà la sua vocazione, da subito, ferma e decisa. Il Concilio Vaticano II° era terminato nel dicembre di due anni prima per cui il nostro neo consacrato visse il cambiamento e il rinnovamento nella Chiesa in prima persona, proprio come “un trapianto del cuore”. Immagino quel momento in cui il nostro giovane Fra Jozo e i suoi Confratelli si sentirono dire “Si presentino coloro che devono essere ordinati Presbiteri”. Gli ordinandi vennero chiamati per nome e ognuno di loro rispose “Eccomi!”. Con questo “Eccomi” pronunciato forte e chiaro, in Padre Jozo si operò come “Un trapianto del cuore”. E' lo stesso Eccomi di Maria, anche in lei, in quel preciso momento, venne immesso un Cuore nuovo, un Cuore da cui sarebbe scaturito quel “Sangue ed Acqua come Sorgente di Misericordia per noi”.

Subito dopo essere stato ordinato Sacerdote il giovane frate si alzò e, come Maria, in fretta, andò incontro a quei tanti giovani, a lui affidati, per annunciare la Nuova Notizia che rende liberi nel Signore morto e Risorto. Da subito e senza indugio Padre Jozo si è preso cura delle anime dicendo “Giovane, dico a te, alzati! Si alzati dal torpore in cui ti sta gettando un Regime che incatena la tua dignità di uomo libero; Alzati, reagisci contro l'anestetico di un Regime che vuole sopprimere i tuoi ideali di uomo libero: Giovane, dico a te, alzati!”. Sono queste, parole che costeranno la prigione al nostro Caro Padre Jozo. A quei tempi post Concilio trascorreva un mese prima di celebrare la prima Messa. P- Jozo la celebrò il 6 agosto, Solennità della Trasfigurazione di Gesù. Quando era prigioniero, la Madonna ha visitato e si è manifestata a Padre Jozo accompagnando la sua presenza materna con segni evidenti e luminosi. Quanto dolore e quanta sofferenza sta ancora offrendo il nostro Padre Jozo per il bene delle anime, ma soprattutto per i frutti di Medjugorje. Definire Padre Jozo “Il settimo veggente” non è per niente fuori luogo. Oltre ad aver visto più volte la Gospa, sia in chiesa che in prigione, come gli altri veggenti di Medjugorje, Padre Jozo porta il dolore nella solitudine e la sofferenza nel suo corpo. Da parte nostra non possiamo che ringraziare la Regina della Pace per averci fatto conoscere e amare un uomo, un sacerdote, un fratello di nome Jozo, fino ad operare in ciascuno di noi “UN TRAPIANTO DEL CUORE”.

(Mt 10,7-15)

 

Sodoma e Gomorra sono le città i cui cittadini non conoscono come Israele il vero Dio. Sono dei pagani che conoscono solo la voce della coscienza che dice loro ciò che è male e ciò che è buono. Ma essi, non obbedendo alla voce della coscienza, commettono ogni sorta di male: poligamia, ladrocinio, omicidio, adulterio, fratricidio, madricidio, patricidio, incesto, aborto, omosessualità e cose simili.

I cittadini di Sodoma e Gomorra saranno trattati da Dio meno duramente del popolo d’Israele che, avendo conosciuto la Potenza e la gloria di Dio, e i suoi insegnamenti, si sta comportando come i cittadini di Sodoma e Gomorra. Grande sarà la rovina d'Israele nel giorno del Giudizio. Attualizziamo la Parola di Dio. Ci sono oggi città i cui cittadini si comportano come quelli di Sodoma e Gomorra? Purtroppo sì. La cosa più triste è che queste città conoscono il Vangelo, ma lo rifiutano in maniera ostile. Queste città sono piene di abomini: messe nere, magia, omosessualità, aborto, sette diaboliche, divorzio, omicidio, ladrocinio, mafia, camorra e così via.

Cosa sta accadendo al mondo occidentale che ha conosciuto il Vangelo ed ora si comporta come se non l'avesse mai conosciuto? Sta morendo giorno dopo giorno. Vive nell'inganno di essere libero, ma in realtà vive nel libertinaggio che genera rovina, disordine e povertà di ogni sorta. Questo Vangelo mi ha messo in crisi. Il conoscere Cristo è un privilegio, ma è anche una grande responsabilità. Il Signore mi ha dato molto, ma io lo amo poco.

Girando per la predicazione, vedo fedeli che servono e amano il Signore più di me, fedeli che hanno una coscienza più delicata della mia. Sì, il Signore sarà molto esigente con me. Molto più esigente con me che con quelli non hanno avuto le opportunità che ho avuto io. Oggi il Signore mi chiama alla conversione del cuore con voce tuonante. Prega per me perché io accolga la voce del Signore e mi converta seriamente. Amen. Alleluia.

(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)

 

Mt 19,27-29)

 

Pietro si rivolge a Gesù con questa domanda: "Signore, abbiamo lasciato tutto per seguirti. Quale sarà la nostra ricompensa?". Bella domanda!

Sono stato a Roma per due giorni per parlare a un piccolo gruppo di sacerdoti che hanno il compito di guidare e formare i giovani alla vita religiosa e sacerdotale. Il loro è un compito molto importante che deve essere svolto con la sapienza del cuore. Il futuro della Chiesa dipende dai futuri sacerdoti. Oggi entrano in seminario non più adolescenti (io avevo 12 anni quando entrai in seminario), ma sono giovani di 20, 30 e persino 40 anni. Tra questi giovani ci potrebbero essere alcuni che, non avendo un posto di lavoro nel mondo o vedendosi disadattati nel mondo per la loro infantile personalità, chiedono di entrare in seminario per trovare un posto che dia loro la sicurezza del pane e un compito nella vita.Ho detto ai giovani formatori di non accogliere in seminario coloro che non lasciano un qualcosa di serio cui sono morbosamente legati. Per esempio, è bello quando un giovane si presenta dicendo: "Padre, ho un bel posto di lavoro ma lo lascio per seguire Gesù”. Purtroppo, per mancanza di sacerdoti, potrebbe accadere di accogliere soggetti senza una vera vocazione e portarli fino all'ordinazione sacerdotale. Molti scandali nella Chiesa vengono da personaggi del clero che appartengono giuridicamente alla Chiesa, ma non spiritualmente a Gesù Cristo.

Come ci sono uomini del clero che appartengono alla Chiesa, ma non a Dio, così ci sono cristiani che frequentano la Chiesa, ma senza il coraggio di lasciare nulla per Cristo. Essi continuano ad esseri avari, gaudenti, amanti del primo posto, seminatori di zizzania, adulteri e uomini di governo senza onestà

Tu...cosa hai lasciato per Gesù? Se hai lasciato un idolo importante, grande sarà la tua ricompensa. Dio non si fa vincere in generosità. Amen. Alleluia.

(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)

 

(Mt 10,24-33)

"Padre, come mai, seguendo il Signore, la gente mi maltratta, non ricambia il bene che faccio a loro, non mi considera, anzi mi perseguita. Allora non conviene essere buoni?!". Questa lamentela di solito viene fatta anche da chi presume di fare un serio cammino di fede da molti anni. Il mio commento o la mia risposta è immediata e diretta: “Fratello, sorella, in tanti anni di cammino ancora non hai capito che significa essere discepolo e servo di Gesù Cristo".

Pilato disse alla folla riguardo a Gesù: "Perché volete condannare quest’Uomo che non ha fatto niente di male?". Se hanno perseguitato Gesù, il Maestro, i malfattori perseguiteranno anche i suoi discepoli. Se hanno perseguitato Gesù, il Signore, i malfattori perseguiteranno anche i suoi servi. Quindi non bisogna scandalizzarsi quando veniamo perseguitati a causa di Gesù.

I figli della tenebra non amano la luce e la vogliono oscurare. Ma non hanno capito una legge: non è il buio che sconfigge la luce, ma è il contrario. Perciò, dopo duemila anni e più, i figli del diavolo non sono riusciti a distruggere la Chiesa e quindi i cristiani.

La testimonianza che siamo figli di Dio dev'essere fatta soprattutto nel mondo dove regna l'egoismo, l'odio, l'avarizia, la violenza e la discordia. Se ci separiamo dal mondo che vive nell'ignoranza di Dio, chi lo salverà? Il buio nel mondo diventerà sempre più fitto e il regno di Satana si diffonderà sempre più. Il cristiano riconosce e testimonia Cristo, luce del mondo, soprattutto nel mondo.

Come il valore di un soldato si vede in un campo di guerra e non in caserma, così l'amore del cristiano non lo si vede in Chiesa, ma nel mondo dove si vuole fare guerra a Cristo.

Preghiamo lo Spirito Santo perchè ci dia la forza e la sapienza divina di testimoniare il Vangelo anche quando siamo attorniati dalla fiamme della persecuzione. Forti dello Spirito Santo, le fiamme diventeranno vento di tenerezza e di conforto. Amen. Alleluia.

(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)

 

(Gv 20,24-29)

Avere fede è credere in Cristo e a Cristo. Credere in Cristo è credere che Egli si è fatto uomo, è morto ed è risorto. Credere a Cristo è ascoltare i suoi insegnamenti e metterli in pratica per la sua gloria e per la nostra santità, per farci trovare santi e immacolati quando verrà a giudicare i vivi e i morti. Tommaso non ha creduto alla risurrezione di Gesù Cristo perché non ha creduto a quello che disse a lui e al resto dei discepoli prima di morire, cioè che Egli, dopo la morte, sarebbe risorto. Perciò, morto Gesù in Croce, Tommaso si allontanò dalla comunità per ritornare al vecchio mestiere. Quando poi i discepoli, riuniti nel cenacolo per paura di fare la stessa fine di Gesù, ebbero la gioia di vedere il Risorto e dissero a Tommaso: "Abbiamo visto il Signore!!", egli non credette neppure alla loro parola. Molti si allontanano dal cenacolo (chiesa- comumità) perché, secondo loro, Gesù li ha delusi nelle loro aspettative. Vorrebbero che Gesù ascoltasse le loro richieste e realizzasse subito i loro desideri. "Perché non ti vedo più in chiesa? - chiedo a volte a delle persone. Solitamente la risposta è: "Perché sono arrabbiato con il Signore!: non mi ha guarito dalla mia malattia. Pensavo che mi avrebbe guarito. Ma non ha avuto misericordia di me.". A voi che pensate di essere stati delusi da Gesù Cristo, dico di ritornare nella Chiesa. Non è Gesù che delude ma è il contrario. Io ho visto Gesù nella comunità dei fratelli desiderosi di amare Lui. Gesù non mi ha mai deluso. Gesù è venuto sempre incontro ai miei desideri, ma non come volevo io! Gesù si è fatto conoscere nella comunità dei credenti. Gesù mi ha sanato nel cenacolo di preghiera. Non dimenticare la promessa di Gesù: "Dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro". Credi a Gesù. Egli non mente come te. Amen. Alleluia.

(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)

(Mt 8,28-34)

 

Molti anni fa il Superiore Generale di una Congregazione religiosa diede il mandato a un suo religioso per essere direttore di una comunità dove c'era un di disordine morale. La maggioranza dei religiosi furono concordi nel non accettare il confratello designato dal Padre Generale ad essere guida della comunità. Mi sono ricordato di questo episodio leggendo il vangelo di oggi. Gli indemoniati, appena videro Gesù, gridarono: "Gesù, che sei venuto a fare in mezzo a noi? Sei venuto a rovinarci?". Mentre scrivo, mi viene in mente un altro episodio che mi conferma l'antipatia di coloro che vivono sotto l'azione del diavolo verso quelli che vogliono mettere ordine morale in una comunità religiosa o anche nei luoghi di lavoro. Un vescovo dovette cambiare il parroco di una parrocchia perché era di scandalo a tutta la comunità. Molti membri della parrocchia, forse sobillati anche dal parroco, scrissero una lettera di calunnie contro il nuovo parroco, prete abbastanza serio e pieno di zelo per il Vangelo. Ciò non capita solo negli ambienti religiosi, ma anche civili. Quelli che vivono nella menzogna non vogliono essere tormentati e disturbati dalla presenza di persone che fanno vedere che non si può vivere nello sterco dei maiali. Se il cristiano non è fortemente radicato nella grazia di Gesù Cristo e non ha la potenza dello Spirito Santo molto facilmente si adegua anche lui a vivere nello sterco dei maiali.

Il cristiano (scusami questa similitudine) è la scopa di Dio la cui missione è quella di spazzare via l'immondizia dagli ambienti sporchi. Diceva il mio Padre Fondatore, il Beato Giustino M. Russolillo: "Dove vedete l' immondizia lì c'è il diavolo. Cristiani, non siamo spazzini inoperosi! Amen. Alleluia.

(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri vocazionisti)

 

Mt 8,23-27)

Gesù abita nel tuo cuore e non è un dormiglione. Egli veglia su di te senza mai chiudere un occhio. In questo momento Egli conosce i tuoi pensieri, i tuoi sentimenti, i tuoi desideri, i tuoi affanni, le tue delusioni, le tue gioie e soprattutto le tue tentazioni, le tue paure e le prove che stai attraversando. Gesù, come sentinella attenta e sveglia, cammina nel tuo cuore. Se non vedi e senti la sua presenza nel tuo cuore forse è perché tu hai chiuso gli occhi alle realtà del cielo. Gesù veglia su di te nel tempo della tentazione e della prova. Oggi qual è la tentazione che ti tormenta? Forse quella di farti accarezzare dal tuo collega di lavoro dal momento che tuo marito non ti fa mai una carezza? Forse quella di odiare chi ti ha fatto tanto male? Qualunque sia la tentazione, grida forte verso Gesù la preghiera del cuore: "Signore, salvami! Sono perduto!". Chi prega si salva. La preghiera del cuore è segno vivo della fede che si ha in Gesù Cristo. Più forte è il grido più grande è la fede. La preghiera porterà calma nel tuo cuore e il diavolo si allontanerà da te. Qual è la prova che è sopraggiunta all'improvviso e ti induce a dubitare dell'amore di Dio? Forse una grande ingiustizia? Forse l'abbandono degli amici? Forse la perdita del posto di lavoro? Forse una malattia? Forse una delusione amorosa? Qualunque essa sia, non aver paura e non scoraggiarti, ma grida forte verso Gesù: "Signore Gesù, salvami! Che io non dubiti mai del tuo amore!". Nella prova il diavolo ti tormenta dicendo: "Vedi, il tuo Gesù non ti pensa e non ti ama!". Ma tu continua a pregare e vedrai che la tempesta si calmerà e il tuo cuore sarà pieno di pace. Quello che ho detto a te, caro amico, lo dico anche a me e ti chiedo di pregare per me che sono nella prova. Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)

 

29 GIUGNO 1981- LA FESTA DEI SS PIETRO E PAOLO A MEDJUGORJE: COSA AVVENNE 44 ANNI FA, IL SESTO GIORNO DELLE APPARIZIONI

I veggenti di Medjugorje si stavano preparando per andare alla Messa delle 11,00 celebrata da Padre Jozo, quando furono prelevati da due auto e un’ambulanza per essere trasportati a Mostar dove sarebbero stati sottoposti a visita psichiatrica. Padre Jozo, ancora non molto convinto della veridicità delle apparizioni, non vedendo arrivare i ragazzi sbottò “Ma guarda, non vengono alla Messa e poi dicono di vedere la Gospa!”. Intanto i ragazzi trascorsero molte ore in mezzo ai malati di mente. Più tardi, sempre con l’intenzione di spaventarli, furono anche condotti nella camera mortuaria. Dopo essere stati sottoposti a varie domande e visite, la dottoressa (dichiaratamente atea) obbligata dal Regime a guidare l’équipe medica affermò: “Non sono pazzi i ragazzi, piuttosto è impazzito chi li ha mandati qui”. I nostri amici veggenti, non vedevano l’ora di correre sulla Collina dove arrivarono in tempo utile per l’apparizione. La Madonna apparve loro radiosa con queste parole: “Miei cari Angeli, c’è soltanto un Dio ed una fede. Che il popolo creda fermamente e che non abbia paura". Lo stesso giorno fu chiesto alla Madonna la guarigione del piccolo Danijel Setka, gravemente malato. La Madonna promise la guarigione a condizione che i genitori pregassero e digiunassero. Progressivamente, da quel momento il bambino migliorò fino a guarigione completa come aveva promesso la Madonna. 

 

28/06: CUORE IMMACOLATO DI MARIA

Il giorno dopo la festa del Sacro Cuore di Gesù la Chiesa festeggia il Cuore Immacolato di Maria, rappresentato circondato da una corona di fiori, simbolo di purezza, e trapassato da una spada, in riferimento all'indicibile dolore che Maria provò per la morte del Figlio, profetizzato da Simeone alla Presentazione al Tempio: “E anche a te una spada trafiggerà l'anima”. Suor Lucia di Fatima, che ha diffuso molto la devozione al Cuore di Maria ha detto: "Il Cuore di Maria è per tutti i suoi figli il rifugio e la via verso Dio". Il Vangelo della festa odierna (Lc 2,41-51), ci dice che dopo la nascita di Gesù e la visita dei pastori, Maria “serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19). Fece cosi anche dopo che ebbe ritrovato Gesù dodicenne nel Tempio (Lc 2,51). Nel cuore puro della Madre di Dio, erano conservate le meraviglie della rivelazione di Dio al suo popolo. Dio continua a rivelarsi nel cuore degli uomini. Ciò avviene spesso come una meditazione: uno sta seduto con calma e, senza dire una parola, riflette sugli eventi della giornata; cerca la presenza di Dio nel quotidiano della vita, negli incontri sul lavoro, nelle conversazioni durante il pranzo, mentre nella sua auto torna a casa alla sera, a tavola in famiglia durante la cena, ecc. In questi eventi, si può scoprire che è Dio che guida e porta avanti ogni cosa; è lui che aiuta a crescere nella grazia, a comprendere le sue vie. Riflettendo su queste cose. uno le serba nel suo cuore.

 

(Lc 2,41-51)

Spesso, al mattino, rivolgendomi a Maria, le dico: "Vergine Maria, dammi il tuo cuore per amare Gesù come lo hai amato tu con amore tenero e fedele!".

Il cuore di una madre è un abisso di amore. Solo Dio sa quello che c'è nel cuore di una madre, soprattutto quando è ricolmo di Spirito Santo, l'Amore increato. Poiché Maria era ricolma di Spirito Santo come le aveva detto l'Angelo, Ella amava Gesù senza misura. Oggi Maria ama tutti gli uomini come creature di Dio, ma si compiace di quelli che amano suo Figlio Gesù Cristo. Perciò, quando i cristiani si rivolgono a Maria per intercedere per loro presso suo Figlio, Maria non esita a farlo così come fece alle nozze di Cana. Gesù niente nega a sua Madre.

Oggi Maria chiede a noi con cuore materno di ascoltare e di mettere in pratica gli insegnamenti di suo Figlio. Negli ultimi tempi Maria è apparsa alla Chiesa con le lacrime agli occhi. Che significa? Significa che Ella prevede cosa accadrà all'umanità che vuole vivere senza gli insegnamenti di suo Figlio. Senza ascoltare gli insegnamenti di Gesù, gli individui diventano superbi, violenti, invidiosi, avari, lussuriosi e litigiosi. Il peccato è causa di miseria morale e materiale. Perciò, Maria continua a dire con cuore materno: "Fate quello che dice mio Figlio”. Ma l'uomo ha un cuore indurito e pensa di non aver bisogno di Dio per vivere in pace e nel benessere materiale.

Che la Vergine Maria preghi per noi ora perché ci convertiamo a Cristo e nell'ora della nostra morte per andare incontro a Cristo con un cuore pieno d’amore. Amen. Alleluia.

(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)

 

27 GIUGNO: FESTA DEL SACRO CUORE

Questa festa, il Venerdì dopo il Corpus Domini, è stata richiesta da Gesù a Santa Margherita (1647-1690) per celebrare il suo Cuore, trafitto in croce dalla spada per amore. Gesù le apparve più volte, mostrandole il Cuore ardente come una fornace. Egli la scelse come sua messaggera. Gesù, nella prima apparizione, spiegò a santa Margherita: “Il mio divino Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini, che non potendo più racchiudere in sé le fiamme della sua ardente carità, bisogna che le spanda.” In seguito, Gesù lamentò l’ingratitudine degli uomini, le irriverenze e il disinteresse verso il bene che ricevevano da Lui. Chiese agli uomini, come devozione, la Comunione il primo venerdì di ogni mese (per nove mesi consecutivi) e l’ora di adorazione. Inoltre, chiese che il giorno in cui si onora il suo Cuore (cioè oggi) con la Comunione, si offra riparazione alle offese da Lui ricevute. Egli si preoccupa in modo particolare delle pecore smarrite e non si risparmia pur di avere la gioia di ritrovarle.

 

IL GRANELLINO🌱

(Lc 15,3-7)

Ci è molto familiare la seguente frase: "Sei senza cuore!". Cosa si vuole dire quando ci viene rivolta questa frase? Sì vuol dire che siamo senza compassione e misericordia. La compassione è un sentimento che viene espresso a parole quando si vede uno che piange ed è sofferente. Il contrario della compassione è l'indifferenza. Questa è una generazione indifferente. Il dolore dell'altro non ci interessa.

La misericordia, invece, è la messa in pratica del sentimento della compassione. La compassione senza la misericordia è solo sentimentalismo. In questa solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù siamo chiamati ad avere la compassione e la misericordia di GESÙ che ha detto: "Imparate da me che sono mite ed umile di cuore".

Gesù Dio, vedendo l'umanità che camminava nella tenebra, cioè nell'ignoranza dell'amore di Dio, ha avuto compassione. Il suo cuore ha sofferto e ha pianto nel vederci senza la luce e la verità di Dio.

Per questa sua infinita misericordia verso l'uomo Gesù si incarna, per opera dello Spirito Santo, nel seno della beata Vergine Maria. Gesù prende su di sé il dolore e la sofferenza dell'uomo per chiamarlo alla libertà attraverso la conoscenza dell'amore del Padre celeste. L'uomo viveva nel profondo burrone della miseria morale dove sperimentava la morte dell'essere. L'uomo era incapace di amarsi e di amare.

Per questa sua infinita misericordia verso l'uomo Gesù muore in croce per amore e liberamente. Noi, come cristiani, siamo chiamati ad avere la stessa compassione e misericordia di Gesù.

L' amore deve diventare evento. Girando per la predicazione, provo una grande compassione per molti cristiani che ancora ignorano la salvezza di Gesù Cristo, anche se dicono di avere fede. La mancanza di questa conoscenza porta gli uomini a soffrire molto. Per questo motivo, anche se è faticoso, mosso a compassione, vado dove lo Spirito mi chiama a portare una parola di salvezza. Il mio cuore gioisce quando qualcuno mi dice: "Padre Lorenzo, grazie alla tua presenza il Signore mi ha liberato da un peso che mi schiacciava da molti anni”. Lode a Cristo oggi e sempre. Amen. Alleluia.

(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)

 

#Medjugorje ha celebrato ieri, 25 giugno, il 44° anniversario delle apparizioni della Madonna, Regina della Pace, accogliendo decine di migliaia di pellegrini da ogni parte del mondo. Questi fedeli sono giunti a Medjugorje "portando i loro dolori e in essi i loro desideri", trovando conforto nella figura della Vergine Maria.

 

Per tutto il giorno e durante la novena, i pellegrini sono arrivati a piedi, formando lunghe file per le confessioni sin dalle prime ore del mattino. La Messa serale centrale, celebrata sull'altare esterno della chiesa di San Giacomo, è stata presieduta da fra Antonio Šakota, sacerdote della provincia francescana dell'Erzegovina e responsabile della missione cattolica croata a Berna, concelebrata da altri 311 sacerdoti.

 

Nell'omelia, Padre Antonio ha sottolineato la gioia di far parte di questa moltitudine e ha ribadito il messaggio di Medjugorje: un luogo dove "sono cresciuti i frutti di cui... si nutre il mondo intero". Ha richiamato l'attenzione sulla necessità della pace, specialmente per coloro che soffrono a causa delle guerre, e ha esortato i fedeli a non temere e ad accogliere la parola di Dio con un "Eccomi", proprio come Maria. Ha evidenziato come l'uomo moderno si sia allontanato da Dio, divenendo indifferente al male, e ha ricordato che la pace è un dono e un progetto divino.

 

Padre Antonio ha inoltre spiegato che a Medjugorje si impara il valore dello "shalom" ebraico (completezza, integrità) e si riscopre la propria dignità di figli di Dio, non per merito, ma per amore divino. Ha poi affrontato il tema del sacrificio, sottolineando che il cammino verso Križevac e Podbrdo, sebbene impegnativo, è una "vera scuola di vita" che porta a decisioni profonde e a riscoprire l'importanza dell'altro.

 

La celebrazione si è conclusa con l'esortazione di Padre Antonio a fidarsi di Dio e a non temere, ricordando il messaggio della Madonna: "Figlioli, io sono con voi. Io sono vostra madre. Non temete nulla. Io vi proteggerò, vi guiderò, vi aiuterò, non abbiate paura."

 

Il parroco di Medjugorje, fra Zvonimir Pavičić, ha ringraziato tutti i partecipanti e ha invitato a continuare a rispondere alla chiamata della Madonna alla preghiera e al digiuno per la pace, affinché la sua intercessione materna accompagni sempre i fedeli.

Hanno concelebrato 315 sacerdoti.

La serata si è conclusa con l'adorazione di Gesù nel Santissimo Sacramento.

IL GRANELLINO🌱

(Mt 7,21-29)

 

Per molti giorni la Chiesa ci ha fatto ascoltare e meditare il Discorso della Montagna, nel quale troviamo e conosciamo quali sono i pensieri e le vie di Dio che dobbiamo praticare se vogliamo diventare immagine viva di Gesù Cristo. Se la mia o la tua preghiera del cuore fosse: Signore, insegnami le tue vie, sono certo che Egli ci dirà: "Leggi, medita e metti in pratica gli insegnamenti che mio Figlio ha proclamato sul Monte delle Beatitudine". Chi, con la Grazia dello Spirito Santo, si sforza di mettere in pratica il Discorso della Montagna avrà come ricompensa una gioia interiore che è un'anticipazione di quella che sperimenteremo in Paradiso.

 

Come si può racchiudere, in poche parole, il Discorso della Montagna? Sono certo che lo Spirito Santo mi aiuterà a fare una brevissima sintesi.

1) L'uomo è figlio di Dio. E deve sottomettersi a questa paternità divina se vuole vivere nella gioia, amore e prosperità. Senza Dio Padre e Creatore l'uomo non ha niente e non è nessuno.

2) L'uomo non deve disprezzare nessuno, deve perdonare e vincere il male con il bene.

3) L'uomo non deve essere indifferente ai bisogni materiali e spirituali del suo prossimo. L'uomo deve correre e portare aiuto ai fratelli bisognosi.

4) L'uomo deve desiderare fortemente il Regno di Dio e cercare la santità di Dio come la cerva anela ai corsi d'acqua.

5) L'uomo deve vivere e operare per dare gloria a Dio e beneficare il prossimo gratuitamente.

6) L'uomo non deve essere strumento di discordia, ma di pace e riconciliazione se vuole essere figlio di Dio.

7) L'uomo non deve giudicare e condannare il suo simile, ma avere misericordia verso di lui.8) L'uomo deve annunciare il Vangelo della vita e dell'amore anche a costo di essere perseguitato o persino di essere ucciso, perché grande sarà la sua ricompensa.

L'uomo che si sforza di mettere in pratica queste parole sarà un uomo amabile, determinato, forte e  misericordioso. E alla fine della vita il Signore gli dirà: "ENTRA NEL MIO REGNO DI GIOIA ETERNA, SERVO BUONO E FEDELE". Alleluia. Alleluia. Alleluia.

(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)

 

Apparizione della Madonna a Marija - 25/06/2025 (ore 5.00 del mattino sulla Collina delle Apparizioni):

"Durante l'apparizione, quando la Madonna è venuta, Le ho raccomandato tutti noi presenti e tutti coloro che sono nei nostri cuori. La Madonna ha pregato su di noi in modo speciale. Le ho chiesto di intercedere presso Suo figlio Gesù per la pace: per la pace nei nostri cuori, per la pace nelle nostre famiglie e per la pace nel mondo intero. La Madonna ha pregato su di noi e ci ha benedetti tutti, e Le ho chiesto se avesse un messaggio per noi. La Madonna ha sorriso, ha teso le mani e ha iniziato a pregare nella Sua lingua madre, l'aramaico, e alla fine ci ha detto: "Cari figli, siate operatori di pace. Satana è forte e vuole guerra e irrequietezza, vuole odio, perciò vi chiamo ad essere miei figli, figli del mio cuore." Ha pregato su di noi, ha fatto il segno della croce ed è andata in cielo."

 

24 GIUGNO 1981 PRIMA APPARIZIONE A MEDJUGORJE

La prima apparizione mercoledì 24 giugno 1981

 Il 24 Giugno 1981, giorno della festa di S. Giovanni Battista, due ragazzine, Ivanka Ivanković e Mirjana Dragičević, entrambe di Bijakovici della parrocchia di Medugorje, andarono, verso le quattro del pomeriggio, sul monte sopra il villaggio per fare una passeggiata e per riportare indietro le pecore che erano salite troppo in alto.

 

Ecco, d'un tratto, che Ivanka vede davanti a sé, sospesa a circa 30 centimetri da terra, una giovane donna dal volto luminoso e sorridente. Subito grida rivolta alla sua amica Mirjana: "Ecco la Madonna!". Mirjana guarda essa pure ma, stupita, fa un gesto di diniego con la mano e dice: "Ma come può essere la Madonna?!".

 

Entrambe rimasero scosse da quanto era loro accaduto e, ritornate al villaggio, raccontarono ai vicini ciò che avevano visto sul monte. Lo stesso giorno, sul far della sera, ritornarono con degli amici allo stesso luogo, col segreto desiderio di vedere ancora la Madonna. Ivanka la vide di nuovo per prima e disse: "Eccola!"; poi la videro anche gli altri che erano, oltre Mirjana, Milka Pavlović, Ivan Dragičević, Ivan Ivanković e Vicka Ivanković. Tutti videro la Madonna, ma rimasero tanto turbati che non seppero cosa chiederle, non le parlarono neppure e spaventati scapparono di nuovo a casa. Naturalmente, al ritorno, raccontarono ciò che era loro successo e cosa avevano visto. In quell'occasione nessuno o quasi credette loro. Anzi, qualcuno li prese in giro e disse che avevano visto un disco volante o che avevano avuto un'allucinazione. Tuttavia la gente continuò a parlare dell'accaduto fino a notte inoltrata, mentre i ragazzi che videro la Madonna, come essi stessi dissero, non dormirono tutta la notte ed aspettarono svegli la mattina seguente.

 

IL GRANELLINO🌱

(Lc 1,57-66.80)

Cosa sarà di tuo figlio appena nato? Sarà un grande politico? Un grande professionista? Un grande commerciante? Un grande atleta? Un grande artista? Un grande membro del clero? Un grande peccatore? Un grande santo? Ma la domanda più importante è: Cosa desideri per tuo figlio? Sono certo che tu non gli ha mai detto: "Sii un grande Santo!". Un' amica mi ha detto l'altro ieri: "Come vorrei che mio figlio diventasse prete!" Quest'amica, una volta ricolma della mentalità del mondo, ha espresso un grande e santo desiderio! È davvero un grande privilegio avere un figlio con la vocazione a diventare sacerdote.

Alla mia nascita mia madre già sapeva cosa sarei diventato. Dopo la mia ordinazione sacerdotale, mia madre mi chiama in disparte e mi racconta: "Ora sei prete e rimani tale. Ma io speravo che tu uscissi dal seminario. Dio ti ha scelto fin dall’eternità ad essere suo sacerdote. Avevo 42 anni ed ebbi un aborto spontaneo. L'emorragia non finiva mai. Ero sul punto di morire e vidi degli angeli che si erano presentati per portarmi all'altro mondo. All'improvviso si presentò un uomo che io non ricordo chi fosse e disse loro: "Lasciate questa donna ancora in questo mondo perché è madre di un sacerdote!" Dopo pochi mesi mia madre rimase di nuovo incinta ed io venni al mondo il 25 Aprile 1945.

Ognuno di noi non è nato per caso, ma è la realizzazione di un progetto eterno di Dio. Il progetto di Dio su di me l'ho scoperto sin da piccolo. Nel cuore ho sempre sentito la chiamata al sacerdozio. I miei genitori non mi hanno mai ostacolato nel mio cammino vocazionale. Non erano molto praticanti del culto come Zaccaria e Elisabetta, ma avevano un forte senso del Sacro, cioè avevano il Santo timore di Dio. Come Giovanni Battista, anch'io sono cresciuto nel deserto sin dall'età di 12 anni. Non sono però diventato santo come lui. Sono l'aborto dei preti. La vita in seminario era povera come un deserto: precarietà affettiva e poco pane. C'era molta disciplina. Si ci svegliava all'aurora. Oggi purtroppo si va a dormire all'aurora.

Come Giovanni Battista, oggi anch'io vado in giro gridando: "Convertiamoci perché il Signore sta venendo”. Amen. Alleluia.

(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)

 

(Mt 5,33-37)

Sant’Antonio è uno dei santi più amati e invocati nella storia della salvezza. Lo Spirito Santo lo aveva colmato di molti carismi perché la sua vita era con Gesù, per Gesù e in Gesù. Sant'Antonio, nella sua vita terrena, fece miracoli e prodigi più grandi di quelli che fece Gesù. Non è affatto una esagerazione quello che ti sto dicendo. Sant’Antonio è il compimento della promessa di Gesù ai suoi discepoli "Chi mi ama e osserva la mia parola farà cose più grandi di quelle che ho fatto io".

Ho celebrato due volte sulla sua tomba. Ed è un grande dono che lui mi ha fatto. Più di due volte sono passato dal luogo dove si conserva la sua lingua che, nonostante i secoli trascorsi, è rimasta intatta. Capisco il perché. Sant'Antonio di Padova usava la lingua per dire sempre la verità nel predicare e nei colloqui, per annunciare Cristo come Salvatore del mondo, per rivelare l'amore e la misericordia di Dio. Dalla sua bocca uscivano sempre parole di grazia.

Domani è la festa del CORPUS DOMINI. Una volta Sant'Antonio, nel portare Gesù Eucarestia in processione in una città che io non ricordo, si trovò davanti a un contadino che veniva dalla campagna con il suo mulo. Il Santo, quando vide che il contadino era indifferente al passaggio di Gesù, gli intimò d'inginocchiarsi. Ma il contadino rispose che non credeva nella presenza di Gesù nell'Ostia. Il Santo gli disse: "Il tuo mulo però crede e si inginocchierà davanti a Gesù". E così accadde. La lingua di Sant’Antonio era la lingua della Verità. La verità non tramonta e non perisce mai. Gesù è la Verità. Amen. Alleluia.

(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)

 

(Gv 19,25-27)

Accogli Maria nel tuo cuore, donna, se vuoi imparare a soffrire quando sei sotto la Croce. Oggi è Gesù che, dall'alto della Croce, ti dice: "Accogli Maria, mia Madre, a casa tua!".

Qual è oggi la spada che ti sta trafiggendo il cuore? Qual è il dolore che sta spezzando il tuo cuore? Forse l'essere rimasta nubile? Forse il non aver avuto un figlio nel tuo matrimonio? Forse l'essere stata tradita o lasciata da tuo marito? Forse la morte precoce di un tuo figlio? Forse la vita dissoluta che sta conducendo una tua figlia? Forse il non essere più desiderata dal marito che ami? Non so quale sia la spada o il dolore che ti affligge e affatica, ma se non vuoi essere schiacciata dalla tua Croce, accogli Maria nel tuo cuore. Ella ti insegnerà a soffrire con dignità. Sotto la Croce Maria è rimasta nel suo dolore senza gridare, ribellarsi e mormorare contro Dio e il prossimo. Non ha imprecato contro nessuno. Non ha maledetto nessuno. È rimasta silenziosa nel suo dolore.Il suo è stato un silenzio orante.

Come suo Figlio, sotto la Croce non ha maledetto nessuno. Non ha imprecato contro Dio. Non si è strappato i capelli. Non ha fatto nessuna sceneggiata. Il suo grido di dolore è stato silenzioso e ha pregato come ha pregato suo Figlio mentre moriva sulla Croce: "Padre, io so che tutto concorre al bene di coloro che ti amano. Nelle tue mani consegno questo mio dolore redentivo e perdona coloro che hanno spezzato il mio cuore".

Nel raccontare la santità di sua madre Monica, Sant'Agostino dice che ella, pur sapendo che il marito la tradiva, non lo diceva neppure alla sue amiche più intime perché suo marito non venisse giudicato e condannato. Com'è difficile soffrire in silenzio! È difficile soprattutto per quelli che non hanno accolto nella propria casa Maria, la Madre che sa consolare. Perciò, donna, nel tuo dolore non versare le tue lacrime davanti alle tue amiche, ma solo davanti a Maria, se vuoi sperimentare la consolazione divina. Amen. Alleluia.

(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)

 

(Gv 14,15-16.23-26)

Lo Spirito Santo non è una energia, come moltib cristiani pensano. Lo Spirito Santo è una Persona con la quale dobbiamo instaurare una relazione vivente e personale. Come preghiamo il Padre e il Figlio così dobbiamo pregare lo Spirito.

La teologia attribuisce al Padre l'opera della creazione, al Figlio l'opera della redenzione e allo Spirito Santo quale opera? L'opera della santificazione. La missione dello Spirito che sarà compiuta con la fine del mondo, è la santificazione dell'uomo che accoglie Gesù nel proprio cuore. Lo Spirito Santo è il testimone di Gesù Cristo. Egli ha la missione di far comprendere all'uomo che Gesù è la via, la vita la verità dell'amore. Ogni uomo che accoglie Gesù come parola di amore e misericordia del Padre celeste viene formato e plasmato come immagine viva di Gesù Cristo perchè il cristiano possa dire: "Chi vede me vede Gesù, chi ascolta me ascolta Gesù. Grazie all'opera dello Spirito Santo, il cristiano vero diventa testimone di Gesù Cristo nella generazione in cui vive.

Senza l'effusione dello Spirito Santo che si riceve dal Padre per mezzo di Gesù Cristo, il cristiano non ha il potere soprannaturale di vedere e gustare la tenerezza di Dio. Chi non vede e non gusta la tenerezza di Dio, ha un cuore rigido e glaciale. È severo con se stesso e con gli altri.

Senza l'effusione dello Spirito, il cristiano cammina con la testa bassa, pensando sempre ai suoi problemi e dolori con un'angoscia mortale. Lo Spirito Santo dona all'uomo la forza di non affogare nelle acque tempestose della vita, ma di camminare su di esse.

Senza l'effusione dello Spirito Santo, il cristiano vede il prossimo come il nemico da uccidere e non da amare e perdonare.

 

Senza l'effusione dello Spirito, l'uomo si sente senza vita, verità e pace. Con un cuore pieno di pessimismo cammina diffondendo intorno a il puzzo della morte. VIENI, SANTO SPIRITO E FAMMI SANTO. VIENI, SANTO SPIRITO E FAMMI COME GESÙ. VIENI, SANTO SPIRITO, SULLA MIA FAMIGLIA PERCHÈ SIAMO UNITI NELL'AMORE. VIENI, SANTO SPIRITO, SULLA MIA PARROCCHIA PERCHÈ NON SIA COME UNA PIANURA DI OSSA INARIDITE.  ALLELUIA. ALLELUIA.

(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)

 

O pane vivo, memoriale della passione del Signore, che io gusti quanto

è soave di te vivere, in te sperare.

Nell’ onda pura del tuo sangue immergimi, o mio redentore: una goccia sola è un battesimo che rinnova il mondo intero.

che io contempli il tuo volto nella patria beata del cielo con il Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen!

 

PREGHIERA ALLA REGINA DELLA PACE

Madre di Dio e madre nostra Maria, Regina della Pace!

Sei venuta in mezzo a noi per guidarci a Dio.

 

Impetra per noi, da Lui la grazia

affinché, sul tuo esempio, anche noi possiamo non solo dire:

“Avvenga di me secondo la Tua Parola”,

ma anche metterla in pratica.

Nelle Tue mani mettiamo le nostre mani

perché attraverso le nostre miserie e difficoltà

ci possa accompagnare fino a Lui.

Per Cristo nostro Signore. Amen

 

CREDO, 7 PADRE NOSTRO, 7 AVE MARIA, 7 GLORIA AL PADRE

 

Messaggio del 25 giugno 1983 (Messaggio straordinario)

“Se sapeste quanto vi amo, piangereste di gioia!”

 

Quando ti domanderai:" Dov'è il Signore?" Questo non è dallo Spirito buono....- di P. Slavko

 

Se nella tua vita hai dei problemi forse ti domanderai: « Dov'è il Signore, perché mi ha lasciato? » : questo non è dallo Spirito buono, non è dallo Spirito Santo il quale dà il consiglio. È da un altro spirito.

 

Se portiamo rancore nel nostro cuore, se diciamo: « Non voglio riconciliarmi, non voglio perdonare perché sono offeso », vi dico di fare attenzione, perché queste cose non vengono da uno Spirito buono.

 

 

Allora la Madonna dice: « Pregate che si allontanerà ».

È molto importante che lui sia lontano da questo luogo, perché qui parla il Signore e vuole trovare il nostro cuore e muoverci. Ed una cosa che ci dà speranza è quando dice: « Cari figli. Il piano di Satana è fallito ».

Noi speriamo e sappiamo che il Signore ha vinto. Il Regno del Signore è il regno della pace, dell'amore, della riconciliazione.

Satana lotta contro la pace, contro l'amore, contro la riconciliazione con tutti i mezzi possibili. E se la Madonna in un messaggio ha detto: « Adesso Satana è diventato più forte e agisce più forte perché lo abbiamo scoperto», questo è anche molto importante da sapere.

Tutti quelli che hanno fatto il militare sanno che la miglior tattica è se il nemico dall'altra parte comincia a pensare che gli altri non vogliono lottare, perché dopo si lasciano andare.

La Madonna ringrazia in modo particolare i giovani per i sacrifici che hanno offerto. Chi è giovane? L ' uomo il quale è aperto, il quale si lascia muovere, il quale dice: « posso, provo, voglio di nuovo ». Se hai 60, 70 o 90 anni e dici « voglio cominciare di nuovo », sei un giovane. E se un giovane di 20 anni dice: « non posso più, non vedo il senso della mia vita, non voglio studiare... » è un vecchio anche se ha 20 anni.

Così sicuramente, quando la Madonna dice: « Ringrazio i giovani » ringrazia tutti coloro che hanno risposto nella preghiera, nel digiuno e nella fede, che si sono lasciati fare responsabili per la pace nel mondo.

(P. Slavko Barbaric - 6 settembre 1985)

 

"Maria ci insegna la preghiera col cuore. Ci dice che dobbiamo sempre andare in profondità: dalla testa al cuore. Noi spesso ci fermiamo in superficie. Guardiamo il mare. Se ci fermiamo in superficie spesso troviamo delle onde. Anche noi in preghiera spesso siamo inquieti. Ci vengono diversi pensieri come onde. Invece dobbiamo imparare a scendere nel profondo. Come quando in mare vai nel profondo ed è sempre più calmo, così anche in te. In superficie ci sono onde e in profondità c’è pace. così anche noi dobbiamo scendere in profondità e imparare a pregare col cuore."

Mt 10,34-11,1)

 

Una volta un uomo mi disse con tono di rimprovero: "Da quando mia moglie sta frequentando la chiesa, a casa mia non si capisce più niente. Prima che mia moglie frequentasse la chiesa, c'era pace, concordia e amore. La chiesa sta rovinando mia moglie. Io non la capisco più!". Bene, quel marito non capiva più l'agire e il parlare di sua moglie perché sua moglie si opponeva al suo agire prepotente, avaro, immorale e lussurioso. Prima che frequentasse la chiesa, la moglie aveva perso la sua dignità di donna perché si sottoponeva debolmente alla volontà del marito. Quando poi il Signore le aveva dato una personalità più forte e determinata cominciò a rifiutare di agire secondo la volontà del marito per vivere secondo la parola di Dio.

  In che cosa rifiutò di vivere secondo la volontà del marito? Il marito desiderava che ella vestisse in maniera provocante ed ella cominciò a vestirsi decentemente. Il marito voleva che usasse i contraccettivi nell'atto coniugale ed ella si rifiutò di usarli. Il marito voleva che non salutasse più alcune persone che lo avevano deluso, ma ella continuò a dare loro il salute. Ormai tra marito e moglie c'erano due mentalità opposte. Quando si vive in sintonia con la persona che non conosce gli insegnamenti di Gesù si pensa di essere uno strumento di pace, ma in realtà è solo pace apparente: è una pace fondata sulla sabbia che porterà alla rovina. Il peccato non è stato mai causa di pace e armonia. Spesso si dice: "Per quieto vivere faccio quello che mi dice mia moglie o mio marito, mio padre o mio figlio, anche se so che non è giusto”. Il quieto vivere per assecondare la volontà di colui o di colei che è contro la volontà divina non è del figlio di Dio. Il vero cristiano è come un bisturi che taglia tutto ciò che non è sano. Amen. Alleluia.

(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)

 

IL GRANELLINO🌱

(Gv 6,52-59)

Come nella vita fisica se ti riempi lo stomaco di immondizia, è sicuro che  morirai di cancro, così nella vita spirituale se ti nutri di menzogna, di ira, di ingiustizia, di odio, di volgarità, di pornografia, di pigrizia, di avarizia, di dolce far niente e di superbia conoscerai la morte e, se non ti converti, diventerai per sempre schiavo del Demonio che è il signore della morte. Il Demonio ti invita a quella che ha in sé. Cosa ha in sé? La morte. Ecco perché egli ti invita a mangiare carne imputridita e a bere acqua morta. Se tu chiedessi al Demonio: "Cosa mi darai se ti servo?". Egli risponderebbe: "Di quello che io ho per me!". Cosa ha il Demonio per sé? Il vivere eternamente senza Dio e nel fuoco eterno in compagnia di dannati come lui.

Gesù Cristo è la verità, la via e la vita della Carità. Chi allora accoglie e si ciba di Gesù Cristo ha la vita eterna e vive per Lui. "Chi ha fame e sete venga a me!", invita Gesù. Chi sono gli invitati? Tutti gli uomini che hanno fame e sete di Carità. Cristo Gesù ci invita a mangiare il pane vivo e a bere l'acqua viva della sua Verità per non morire eternamente. La Verità di Cristo è scritta nel suo Corpo che è l'Eucarestia. Chi allora può cibarsi dell'Eucaristia? Solo il cristiano che ogni giorno si impegna a vivere per Gesù Cristo e per il prossimo mettendo a morte 'io' che ama solo se stesso. La porta d'ingresso nella vita di Dio è la Carità. Chi vive di Carità vive di Gesù e per Gesù che è la porta del regno di Dio. Amen. Alleluia.

(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)

 

Sintesi della catechesi di Suor Emmanuel.

 Un giorno Sr Emmanuel ha chiesto ai veggenti cosa dice la Madonna della partecipazione della Messa.

La Madonna dice che Gesù soffre tantissimo per i cristiani che vanno a Messa ma non fanno le loro offerte al momento della consacrazione.

La goccia d'acqua mischiata nel vino che mette il sacerdote, é la nostra offerta unita al sangue di Gesù, ma la gente in quel momento è distratta e si dimentica di fare l'offerta.

Cosa dobbiamo offrire? Tutto! Le sofferenze, i nostri familiari, amici, nemici, situazioni complicate, malattia, gioie, qualsiasi cosa, offrirsi interamente e offrirlo unito al sacrificio, non avete idea cosa succede in quel momento dell' offerta. Quante grazie Dio distribuisce in tutto il mondo... E Gesù è molto triste perché pochi lo fanno veramente.

 

 Come dobbiamo partecipare alla Messa?

La Madonna ha detto che prima della messa dobbiamo stare in silenzio almeno 10 minuti prima. Venire in anticipo e preparasi interiormente per ricevere Gesù. Partecipare senza distrarsi e chiacchierare a destra e a sinistra. Una volta ricevuta la comunione parlare con Gesù e addirittura anche dieci minuti dopo la Messa rimanere in silenzio e parlare con suo figlio.

Lui ci ama da volere entrare in noi. Quello che ama di più Gesù è questo: unirsi all'anima. Vuole la nostra attenzione, lui soffre tantissimo l'abbandono delle sue creature. Non avete idea. Molti una volta preso la comunione se ne vanno e finisce lì. Poi ha aggiunto la Madonna che la Messa è guarigione per l'anima e anche per il corpo. Se tutti partecipassero alla Messa in questo modo, ci sarebbero meno malati in famiglia.